Acquisire la consapevolezza sulla gestione della parità di genere analizzando punti di forza e debolezza è la base per costruire un modello organizzativo capace di abbattere barriere culturali primitive purtroppo ancora presenti nella PMI. Nasce quindi www.paritadigenere-checkup.it, un modello di autovalutazione digitale basato sulla recente prassi UNI/PdR 125:2022 che consente velocemente ad ogni organizzazione di stabilire la propria distanza dalla virtuosità.
LO SCENARIO
Al quinto posto nella lista degli obiettivi principali dell’Agenda 2030 dell’ONU figura il raggiungimento della parità di genere in ogni sua forma e dimensione. Tra i vari Paesi che stanno lavorando per raggiungere l’obiettivo non fa eccezione l’Italia che, in ottemperanza delle misure e degli investimenti previsti dal PNRR per la parità di genere nel mondo lavorativo, ha emanato il Decreto interministeriale del 29 marzo 2022 in cui in primo luogo è stato istituito l’obbligo per tutte le aziende con più di 50 dipendenti di compilare entro il 30/09/2022 il “Rapporto periodico sulla situazione del personale maschile e femminile” ed in secondo l’istituzione della Prassi di Riferimento UNI/PdR 125:2022 che fornisce le linee guida per la gestione della parità di genere nei luoghi di lavoro. Attraverso l’adozione di un adeguato assetto organizzativo e il monitoraggio di determinati KPI previsti dalla Prassi, le aziende hanno modo di colmare gli eventuali gap esistenti e, a valle dell'ottenimento della fase di certificazione, godere di numerosi vantaggi sia economici, come la riduzione dei contributi sul costo del personale, sia competitivi attraverso abilitazioni e crediti aggiuntivi da spendere per la partecipazione a gare d’appalto o bandi per l’acquisizione di finanziamenti. Non ultimo sono previsti dal PNRR fondi specifici per sovvenzionare le aziende che intendano affrontare il percorso virtuoso di riorganizzazione e certificazione.
MOLTA PREDICA, POCA PRATICA
“Affrontare un processo di cambiamento in qualsiasi organizzazione, dalla grande alla piccola, in prima battuta spaventa, appare insormontabile. Nel caso della parità di genere poi il tutto si moltiplica essendo un tema radicatamente culturale, colmo di valori che troppo spesso vengono predicati ma non praticati” – Alberto Lamberti, CEO e founder di Komorebi - 1BOARD prosegue – “A noi piace parlare di ‘Disparità di Genere’ riferendoci alla patologia, cosa che enfatizza e rende più evidente la necessità di una cura, di un intervento che possa migliorare l’ambiente e le condizioni di lavoro di tutte le persone che contribuiscono al successo delle nostre imprese a prescindere dal genere. Per questo abbiamo pensato di realizzare uno strumento semplice di autovalutazione che possa rappresentare velocemente il quadro d’insieme e di dettaglio della situazione attuale in modo tale da creare la giusta consapevolezza e attenzione del management al tema. Oggi con tutti i vantaggi e supporti finanziari che lo Stato mette a disposizione nessun imprenditore che voglia definirsi tale può ignorare la necessità di adeguarsi alla nuova prassi cogliendo tutte le straordinarie opportunità strategiche, non tattiche, che offre la parità di genere”.
COME AUTOVALUTARSI?
Il supporto di autovalutazione è composto da un semplice file in formato MS Excel che può essere scaricato dal sito www.paritadigenere-checkup.it. In funzione delle informazioni dimensionali dell’organizzazione e di settore, il modello si plasma in modo tale da presentare per ogni area di competenza il set di domande pertinenti. Gli ambiti di autovalutazione sono sei e rappresentano esattamente le aree indicate dalla prassi: Cultura e strategia, Governance, Processi HR, Opportunità di crescita ed inclusione delle donne in azienda, Equità remunerativa per genere, Tutela della genitorialità e conciliazione vita-lavoro.
Al termine della compilazione delle risposte (sostanzialmente SI/NO) viene prodotto un risultato generale (Score) calcolato sulla base dei parametri e dei pesi previsti dalla prassi UNI/PdR 125:2022.
I RISULTATI
La lettura dei risultati è molto facile. La prassi indica nel valore 60 il punteggio minimo per ottenere la certificazione secondo la prassi UNI. Nel caso in cui lo score totale sia superiore l’indicazione è positiva, viceversa al di sotto è negativa. In ogni caso il risultato generale e di dettaglio espresso dalle indicazioni per ogni sezione deve essere considerato a livello puramente orientativo. Trattandosi infatti di una auto valutazione l’indice può rappresentare una situazione ottimistica o pessimistica in funzione del grado di giudizio che ogni soggetto può introdurre soprattutto sui KPI qualitativi più che su quelli quantitativi. In ogni caso sebbene con differenti scostamenti l’esercizio è più che indicato per creare la giusta consapevolezza del punto di partenza e favorire la sensibilizzazione interna all’azienda sul tema.
LA VISION IN SINTESI
Aumentare l’inclusione, accorciare i legami tra le persone stimolando l’interazione, conoscenza, motivazione, senso di appartenenza, e di conseguenza concorrendo attivamente al successo dell’organizzazione: questa è la visione, questi gli obiettivi che 1BOARD condivide insieme all’ecosistema di partner qualificati collegati.
“Crediamo molto nell’innovazione umana prima che digitale accompagnata da professionisti e soluzioni smart che possano portare risultati efficaci in tempi rapidi. Non fa eccezione la parità di genere che non deve essere più considerata marginale ma come vera e propria chiave di sviluppo di una azienda che desideri essere ‘sostenibile’ verso l’ambiente, verso le persone, verso la società” – questa la conclusione di Alberto Lamberti.
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