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CHI BEN COMUNICA ESTERNAMENTE È SOLO A METÀ DELL’OPERA

Nel DNA di qualsiasi azienda che desideri presidiare, competere e crescere nel proprio mercato di riferimento devono risiedere geni tali da renderla visibile, attiva, dinamica, ma soprattutto attraente.


L’immagine, quanto la proposta, deve essere costruita e mantenuta nel tempo attraverso messaggi stimolanti, affascinanti, che scatenino sia una emozione, un desiderio di contatto verso nuovi potenziali clienti sia, parallelamente, una sensazione di sicurezza e affidabilità verso i clienti già acquisiti. Questo è uno dei principi cardine del marketing che, come ci ricorda in sintesi l’enciclopedia Treccani, è il “complesso dei metodi atti a collocare col massimo profitto i prodotti in un dato mercato”.


Risulta evidente che su questo versante l’attenzione, e di conseguenza gli investimenti delle aziende, non possano essere assolutamente sottovalutati pena non solo la mancata crescita ma anche la perdita di valore economico e di marginalità. La comunicazione in queste attività è sostanziale per raggiungere l’obiettivo; in particolare il messaggio da trasmettere all’esterno deve essere semplice, chiaro, seducente.

L'impegno, però, potrebbe risultare del tutto vano qualora il contenuto dell’offerta non abbia tutte le carte in regola per essere definito, apprezzato e riconosciuto per la sua qualità.


È su questo secondo crinale che si gioca la partita.

Osservando il prodotto/servizio, il suo disegno, la sua realizzazione, vendita, confezionamento, consegna, gestione amministrativa e supporto post vendita, non si può assolutamente negare che per raggiungere l’efficienza, l’eccellenza nella qualità, il tutto sia il risultato dell’opera di persone prima ancora che di macchine, di robot, di intelligenze artificiali che nascono stupide per definizione.

Ed è proprio su questa seconda leva che bisogna dedicare esattamente la stessa quantità di attenzione necessaria a catturare nuovi talenti e parallelamente stimolare l’orgoglio di appartenenza di quelli esistenti; nulla di diverso dal modello esterno.

Chi presta la propria attività in una organizzazione deve aprire gli occhi al risveglio e avere il desiderio di partecipare alla crescita dell’azienda essendo coinvolto e valorizzato per le proprie capacità, per il proprio contributo, esperienza, professionalità, empatia. Utopia per alcune aziende ma realtà per altre che credono nella straordinaria potenza del proprio capitale umano.


La comunicazione interna è uno strumento straordinario quanto sostanziale da impiegare per dare quotidianamente a ogni persona stimoli, supporto, ascolto, elementi che aumentino la conoscenza, la formazione, la condivisione di informazioni, la trasmissione di valori aziendali che abbiano come risultato la produzione di una sostanza vitale: l’orgoglio di appartenenza.

Fare comunicazione interna non è materia semplice, riuscire a catturare l’interesse ed il gradimento di tutta la popolazione aziendale è opera ardua ma fattibile soprattutto grazie alle moderne tecnologie che consentono di stabilire un filo diretto e immediato per la trasmissione di contenuti multimediali ma anche per consentire l’interazione, fatta di partecipazione attiva e ascolto, elementi che stanno alla base di qualsiasi relazione di successo.

Non solo tecnologie dunque ma una sapiente calibrazione di contenuti e di stimoli che suscitino reazioni, coinvolgimento, spirito di gruppo e di appartenenza all’organizzazione.


Morale, chi ben comunica esternamente è a metà dell’opera. Chi ben comunica anche internamente, quell’opera l’ha già disegnata completamente.



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